Festival Internazionale ROCCA SAN GIOVANNI JAZZ – Trumpet mood
Diciassettesima Edizione 2019

Questa diciassettesima edizione ruoterà intorno ad uno strumento che sin dalle origini del Jazz ha assunto un ruolo rilevante: la tromba. Con il suo timbro brillante, potente e allo stesso tempo agile, grazie a maestri straordinari a partire da Buddy Bolden, Freddie Keppard e King Oliver la tromba divenne la voce guida dei collettivi di New Orleans e delle grandi orchestre.

La tradizione vuole che i primi strumentisti suonassero la cornetta, infatti lo stesso Louis Armstrong la sostituisce alla tromba nel 1937. Il jazz non avrebbe subito la stessa evoluzione senza questi leggendari maestri: Louis Armstrong, Bix Beiderbecke, Roy Eldridge, Clark Terry, Fats Navarro, Dizzy Gillespie, Chet Baker, Clifford Brown, Kenny Dorham, Lee Morgan, Miles Davis, Freddy Hubbard, Wynton Marsalis, Woddy Shaw, Don Cherry, Lester Bowie (solo per citarne alcuni).

La tromba è uno degli strumenti a fiato le cui origini, molte culture attribuiscono agli dei. Non a caso il logo del festival di Rocca San Giovanni Jazz è costruito sulla sagoma di una tromba, creativa intuizione del noto grafico Luca Di Francescantonio. Se consideriamo che quest’anno sono passati esattamente 60 anni dalla registrazione di uno dei dischi più importanti della storia del jazz “Kind Of Blue” di Miles Davis, non potevamo che cercare di raccontare un po’ di jazz attraverso la musica di alcuni grandi trombettisti.

Il festival si aprirà (16 agosto) all’insegna del “Miles Mood”, infatti Miles Davis considerato una figura chiave del jazz e della musica popolare del XX secolo, verrà celebrato con un tributo speciale “Acoustic and Electric Miles”. Per la prima volta al mondo viene rielaborata per big band l’intera opera “Kind of Blue”. La ONJ – ORCHESTRA NAZIONALE JAZZ dei conservatori italiani, diretta e con gli arrangiamenti del Maestro PINO JODICE porterà sul palco del festival un’opera monumentale grazie anche ad un ospite sorprendente come ALEX SIPIAGIN (da New York), attualmente uno dei migliori trombettisti del panorama jazzistico Americano e uno dei solisti di punta della nota Mingus Orchestra.

Il giorno dopo (17 agosto), sarà la volta del trombettista e compositore fiorentino FRANCESCO GIUSTINI Organ Trio, con due grandi ospiti MASSIMO MORGANTI al trombone e DARIO CECCHINI al sax baritono e al flauto contralto. Un quintetto straordinario che proporrà un inedito tributo a Kenny Dorham, uno dei trombettisti più significativi della grande “Blue Note era”.

Si concluderà la manifestazione (18 agosto) con il notissimo trombettista torinese FABRIZIO BOSSO QUARTET. Presenterà il progetto “Lo Stato dell’Arte” con il pianista Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Nicola Angelucci. Il leader del quartetto Bosso è unanimemente riconosciuto per la tecnica strumentale ineccepibile e di un lirismo capace di far risuonare le corde più profonde nell’anima di qualsiasi ascoltatore. Ha sviluppato la sua crescita artistica e la sua carriera confrontandosi con tutti i generi musicali, pur rimanendo sempre fedele alla propria radice jazzistica. Fabrizio ha collaborato negli anni con alcune icone della musica, condividendo con loro un dialogo autentico, forte e pieno di espressività.

Direttore Artistico
Walter Gaeta

Approfondimenti
Rocca San Giovanni Jazz 2019

ONJ – PINO JODICE – ALEX SIPIAGIN

Tribute To Miles – Acoustic and Electric Miles

Venerdì 16 agosto 2019 / ore 21:30 / Piazza degli Eroi
[bollino- Progetto in esclusiva per RSGJ]

Pino Jodice direzione e arrangiamenti
Special guest Alex Sipiagin tromba e flicorno

ONJ – Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani
Sassofoni: Daniele Comoglio; Federico Limardo; Fabio Tiralongo; Luca Ceribelli; Federico de Zottis.
Trombe: Daniele Moretto; Tiziano Codoro; Edoardo Leveratto; Mike Amoruso; Enrico Caniato.
Tromboni: Francesco Di Giulio; Andrea Baronchelli; Santino Polidoro; Giulio Giannini; Alberto Introini (tuba).
Edoardo Casu flauto; Daniele Bartoli Vibrafono; Daniele Bartoli chitarra; Giulio Gentile piano;
Stefano Zambon contrabbasso; Francesco D’Alessandro basso elettrico; Antonio Leta batteria.

Miles Davis è stato una figura chiave del jazz e della musica popolare del XX secolo in generale.
Per la prima volta al mondo viene rielaborata per big band dal maestro Pino Jodice l’intera opera “Kind of Blue” di Miles Davis (che quest’anno compie 60 anni), considerato uno dei suoi lavori più caratterizzanti. A seguire “Electric Miles” alcuni tra i brani più importanti della svolta “elettrica” di Miles. L’Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani residente al Conservatorio G. Verdi di Milano, avrà come solista di questo straordinario e unico programma, Alex Sipiagin, attualmente uno dei migliori trombettisti del panorama jazzistico americano e della nota Mingus Orchestra.

Alex Sipiagin, trombettista russo naturalizzato americano, virtuoso del suo strumento è da circa 25 anni una riconosciuta figura di spicco della scena jazzistica di New York, nei cui gruppi e cd suonano musicisti come Chris Potter, Dave Holland, Gonzalo Rubalcaba, Antonio Sanchez, Dave Binney e tanti altri. Ha suonato tra gli altri nelle bands di Michael Brecker, Dave Holland, Kenny Werner, Mingus Dinasty e Big Band. Ha collaborato con Elvis Costello, Dr. John ed Eric Clapton e tanti altri.
Pino Jodice, pluripremiato pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, è docente di Composizione Jazz presso il Conservatorio di Musica di Milano. Oltre all’ampia pubblicazione discografica e alla pubblicazione di un libro dedicato alla composizione jazz, ha un’intensa attività concertistica collaborando, tra le tante orchestre, con la Scottish National Jazz Orchestra, la PMJO, La SJO, la OJS, la Verdi Jazz Orchestra, l’Orchestra Jazz Parthenopea di Pino Jodice e Giuliana Soscia, scrivendo per artisti di caratura internazionale come J. Scofield, B. Marsalis, G. Burton, M. Stern, M.Portal, D. Douglas, T.Smith, R. Galliano, P. Fresu e tanti altri. E’ inoltre leader di un suo trio il PJTRIO Pino Jodice Jazz Trio e di un sestetto XENIA SEXTET con i quali è costantemente in tour.

FRANCESCO GIUSTINI organ trio – ft M. MORGANTI – D. CECCHINI

Tributo a Kenny Dorham

Sabato 17 agosto 2019 / ore 21:30 / Piazza degli Eroi

Francesco Giustini, tromba, flicorno, effetti
Manrico Seghi, organo hammond
Giovanni Paolo Liguori, batteria

Ft: Massimo Morganti, trombone – Dario Cecchini, sax baritono e flauto contralto

[bollino- Progetto in esclusiva per RSGJ]

Il progetto nasce intorno alla figura di Francesco Giustini, considerato tra i migliori trombettisti emergenti nel panorama jazzistico italiano, con uno stile caratterizzato da un gusto musicale raffinato e incisivo. Al suo fianco due musicisti di grande rilievo: Massimo Morganti, trombonista tra i più quotati d’Italia, e il baritonista Dario Cecchini, storico leader dei Funk Off.
Ad accompagnarli una ritmica solida e collaudata che vede all’ organo hammond Manrico Seghi e alla batteria Giovanni Paolo Liguori.

Francesco Giustini, Si forma presso l’accademia nazionale del jazz Siena Jazz, dove studia con Gianpaolo Casati, Claudio Fasoli, Matteo Addabbo, Mirco Mariottini, e dove nel 2010 vince una borsa di studio. Si diploma in tromba jazz presso il Conservatorio di Perugia sotto la guida di Marco Tamburini. Si perfeziona presso il Conservatorio di Rovigo con Marco Tamburini, Stefano Onorati, Massimo Morganti, Fulvio Sigurtà e Stefano Paolini. Nel 2017 partecipa al Premio Nazionale Delle Arti vincendo il premio come miglior solista. Ha collaborato con Marco Tamburini, Fabrizio Bosso, Ada Montellanico, Stanley Jordan, Gabriele Mirabassi, Mario Raja, Massimo Morganti, Maurizio Giammarco, Achille Succi, Stefano “Cocco” Cantini, Nico Gori e tanti altri.
Il quintetto dà vita ad un concerto carico di energia, con momenti di poesia e altri di pura esplosione musicale. Per l’occasione, oltre a presentare il recente progetto discografico “Phonema” (AlfaMusic), la formazione guidata da Francesco Giustini proporrà un inedito tributo a Kenny Dorham, uno dei trombettisti più significativi della grande “Blue Note era”. Un coinvolgente viaggio, dunque, dall’hard bop dei primi anni ‘60 fino al “post bop” contemporaneo, dove di certo non mancheranno sorprese.

FABRIZIO BOSSO QUARTET

State Of The Art

Domenica 18 agosto 2019 / ore 21:30 / Piazza degli Eroi

Fabrizio Bosso, tromba
Julian Oliver Mazzariello, pianoforte
Jacopo Ferrazza, contrabbasso
Nicola Angelucci, batteria

Lo Stato dell’Arte di Fabrizio Bosso si esprime in un dialogo autentico, forte e pieno di espressività. La sublimazione di un percorso musicale e umano che ne sancisce il successo. Esplorando le infinite possibilità del proprio modo di fare musica, grazie al confronto costante con i musicisti che ormai da tempo condividono con lui il palco, Fabrizio Bosso raggiunge qui la sua più completa e matura espressione artistica, sia in qualità di musicista che di compositore. Non un punto di arrivo, ma un nuovo inizio che viene suggellato e rinnovato ogni volta.

Durante il concerto, il trombettista è in grado di trascinare il gruppo e, nello stesso tempo, lasciare tutto lo spazio necessario per esprimere le singole personalità, creando una musica sempre nuova. Nel repertorio, oltre agli standard e all’improvvisazione, regina indiscussa di questa formazione, emerge anche la peculiare cifra compositiva di Bosso che, sempre riconoscibile, si esprime in brani originali come Rumba For Kampei, Mapa, Black Spirit, Dizzy’s Blues o Minor Mood.

Quando ho deciso di mettere in piedi questo quartetto, non l’ho fatto pensando a un disco. Avevo piuttosto voglia di ascoltare la mia musica suonata da altri musicisti, con un’energia e un “colore” che fossero diversi, freschi. Questo è il suono del mio presente – afferma Fabrizio – e loro sono, oltre che degli amici, anche i musicisti che mi appagano di più sul palco perché capaci di tirare fuori il suono che ho in testa. Con loro, il mio grande lusso è che potrei permettermi di non suonare e la musica funzionerebbe ugualmente.

“State of The Art” è anche il titolo di un doppio album live uscito ad aprile 2017 per la Warner Music e registrato dal vivo durante i concerti del quartetto a Roma, Tokyo e Verona. Un’istantanea fedele di una fase tra le più felici nella carriera del trombettista che ha voluto fissare alcuni momenti memorabili e che ora ripropone, per viverli con rinnovata energia e rivestirli con nuovi colori e sempre nuove idee.