Il 1° aprile 2018, dalle ore 12:00, appuntamento con La Madonna che Véle, in Piazza Cavour, nel borgo di Introdacqua (AQ).

La manifestazione della Pasqua si ritiene iniziata nella seconda metà del ‘800, o forse prima. Essa non ha la notorietà dell’altra consimile, che nello stesso giorno si effettua a Sulmona, col nome de “la Madonna che scappa in piazza”, ma non per questo è meno spettacolare. Certamente è molto amata dagli introdacquesi.

Tutto è molto semplice: dopo aver preparato la statua della Madonna nella Chiesa della S.S. Trinità, la domenica mattina attraverso un sorteggio (un tempo attraverso un’asta pubblica), è decretata la quadriglia che dovrà eseguire la corsa.

A Mezzogiorno in punto mentre la piazza è gremita di folla in attesa spasmodica, ecco apparire lentamente dalla salita di San Rocco la statua della Madonna vestita a lutto, portata a spalla da quattro giovani. La Madonna si incammina verso la parte opposta della piazza dove c’è in attesa il Cristo Risorto. All’incirca a metà della piazza, quando si intravede il Cristo Risorto, i portatori pian piano danno inizio alla frenetica Volata tra spari di mortaretti, suono di campane e banda locale che suona in sottofondo, il mantello nero della Madonna cade dalle sue spalle ed ella riappare nella consueta e sontuosa veste celeste, sulla mano destra apposta del bianco fazzoletto da lutto quasi per incanto appare una rosa. Un grido prorompe dalla folla, un grido di liberazione dopo l’attesa spasmodica, è un momento di grande emozione generale!

Subito dopo l’incontro tra la Madonna e il figlio Risorto si procede con una grande processione che gira attraverso le vie principali del paese, seguita con devozione dalle due confraternite, dalle autorità del paese e dal popolo.

E’ interessante rilevare che la Madonna per gli introdacquesi non “scappa”, come nell´espressione sulmonese, ma “vola”. Ed un vero e proprio volo è quello che, visto da lontano, sembra passare sopra le teste degli astanti, assiepati in uno spazio assai ristretto, tra spintonamenti e debordamenti non soltanto da parte dei più piccoli, con il rischio sempre incombente di qualche caduta dei portatori e della statua. Secondo la credenza popolare la caduta della statua durante la corsa rappresenterebbe un cattivo presagio. Rovinose furono le cadute del 1953, 1981 e 2004 dove la statua rimase parzialmente danneggiata.