Si svolgerà dal 21 al 23 ottobre 2016, all’Aurum di Pescara, la IX edizione del Festival Mediterraneo della Laicità, presentato a Palazzo di Città dall’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, Silvana Prosperi, motore del Festival patrocinato dal Comune e con la direzione Scientifica è del LabOnt, Laboratorio Ontologico, Istituto diretto dal Professor Maurizio Ferraris dell’Università di Torino.

Il Festival propone quest’anno una riflessione sul tema “Non aver paura della paura” per contribuire a individuare un terreno di incontro e confronto sulla dimensione culturale indispensabile alla convivenza pacifica tra i Paesi del Mediterraneo. Parteciperanno al festival numerosi studiosi con relazioni che affronteranno in modo originale e diverso il tema scelto.

“Non avere paura della paura, una paura che sta bloccando tanti modi di vedere e agire – così l’assessore Giovanni Di Iacovo – Il miglior alimento culturale per la città sono le iniziative che divengono punto di riferimento e centro di temi e linguaggi diversi. Fra gli appuntamenti attesi c’è il Festival della Laicità. La capacità è sempre quella di esplorare temi grandi con ospiti di rilievo del territorio e grandi nomi della filosofia e cultura italiana, che vengono attratti coltivando contaminazioni e relazioni che consentono di concentrare nei giorni degli eventi una grande partecipazione. Vi invitiamo a seguire le iniziative che riflettono uno dei crucci maggiori dei nostri tempi, fornendo anche risposte ad ansie e paure”.

“Siamo arrivati alla nona edizione del festival e voglio ringraziare il Comune che ci ha sempre accompagnato e che ci ha dato nell’Aurum un luogo ideale – aggiunge l’organizzatrice Silvana Prosperi – luogo che quasi dieci anni fa noi abbiamo in qualche modo inaugurato, perché siamo stati il primo contenuto di idee che si articolava in quella che rinasceva come nella Fabbrica delle idee. Grazie anche all’8 per mille della Tavola Valdese che ci ha sempre sostenuto con un altissimo impegno che è stato prezioso per avere partner istituzionali come l’Università di Torino. Pescara diventa così un luogo di simbolico incontro attraverso l’elaborazione scientifica di filosofie e relazioni internazionali. Noi siamo un tramite e il nostro obiettivo è essere un evento che costruisce incontri e relazioni per la città e l’Abruzzo nel dialogo con gli altri paesi del Mediterraneo. Il programma conta 15 incontri, ha avuto un pre-festival che grazie alla collaborazione con l’associazione Acma per i documentari e la sinergia con i curatori e critici Simone Ciglia e Giovanni Benedicenti per l’arte, ha portato grande attenzione sugli eventi svolti fra settembre e ottobre e imperniati sulla situazione in Siria e nei paesi in guerra.

Ci sarà anche un post-festival, con la consegna di un premio che ricevo con grande emozione: il 12 novembre sarò in Libano per ritirarlo dalla Fondation Tyr, libanese ed il Programma Med 21. Questo riconoscimento premia due personalità della sponda nord e sud del Mediterraneo di stintesi per l’apporto dato alla promozione della condizione femminile. La motivazione che mi riguarda è quella di aver contribuito con il Festival a promuovere la dimensione culturale della laicità e del dialogo nel Mediterraneo.

L’avvio della tre giorni è in musica, con il violoncellista Alan Liberatore, un talento abruzzese che aprirà le tante e prestigiose relazioni sul tema della paura. Ci chiederemo se arginarla, affrontarla, combatterla, convivere con essa, misurarla: il festival propone un viaggio fra le proposte dei relatori che saranno come al solito alternativi e coinvolgenti.

A chiusura delle giornate, domenica 23 ottobre alle ore 19.00, sarà assegnato il Premio Laici per il Mediterraneo 2016 ad un rappresentante del Progetto dei Corridoi Umanitari, una risposta, legale ed umanitaria, al dramma dei profughi in fuga che perdono la vita nel Mediterraneo. Consegna il premio il Presidente della Croce Rossa Italiana del Comitato di Cepagatti, che ha organizzato la #Humanity4Refugees, Missione Umanitaria che nel giugno 2016 ha consegnato aiuti per soccorrere le migliaia di persone contenute all’interno dei campi di accoglienza ai confini tra la Grecia e la Macedonia, e artefice di una mostra che sarà visitabile nella sala Cascella (retrostante la sala Tosti che ospita il Festival), piano terra, e che racconta con gli scatti dei fotografi Lorenzo Di Gregorio e Ibrahim Malla”.

Tutte le informazioni suwww.itinerarilaici.it.