Domenica 18 marzo 2018 appuntamento con la Festa delle Bambole Volanti a Torrevecchia Teatina (CH).

Una festa bellissima e poetica in cui grande importanza si dà alle pupe, agli spiriti e alla salute: è l’antico rituale delle “bambole volanti”, la IV domenica di Quaresima.

Nelle contrade di Chieti veniva detta delle foije verde: credenza vuole che bambole di varie dimensioni possano attrarre e trattenere gli spiriti e le malattie, e nello stesso tempo seminare una magia buona ove passano, perciò nella giornata della Festa c’è l’usanza di farle volare appese a fili sulla testa dei partecipanti e sui luoghi che si desidera proteggere e rendere fertili. Per esempio, si appendono sopra l’uscio o la finestra di casa, o le si fa scorrere su carrucole tra una casa e l’altra.

Le “bambole volanti” sono dette Quarjisime, Quaremme o Quarantane in molti paesi del Sud dell’Italia, tra cui il vicino Molise e la lontana Calabria. Queste pupe portano doni, ma sono vestite di nero o di bianco – i colori del lutto – e in mano hanno un fuso con della lana e una rocca. Sotto il vestito delle bambole, tornano le “sette cose” che rappresentano i cibi e i simboli della Quaresima da consumarsi in attesa della rinascita, della resurrezione e del risveglio della natura. Sette cose! Per esempio un’arancia in rappresentanza dell’utero femminile, un bastardone per il fallo maschile, il baccalà (astensione dalla carne), l’aglio per scacciare il male, i fichi secchi come auspicio e protezione dai malanni invernali; le fave secche come penitenza, ammonimento alla caducità; le noci per la germinazione, la forza vitale protetta dal guscio…. Si tratta di simbologia, non è necessario che siano proprio questi oggetti: per esempio una sardella può stare al posto del baccala, il grano al posto delle noci, una patata invece dell’arancia; ci può essere una cipolla, che con le sue molte sfoglie indica un percorso di purificazione, o l’olio che indica la benedizione. I simboli della tradizione sono come le nuvole: sempre uguali e sempre diversi.

In questa festa, le pupe mangerecce (la quarantana), oltre alle pupe di stracci sono accompagnate da tre maschi vestiti da vecchia, rappresentanti le Parche, che fanno e disfanno il destino umano, forse le uniche tre pupe viventi ancora conservate nella tradizione abruzzese. Solo un maschio – e possibilmente un maschio iniziato al rito – può ripetere anno dopo anno il ruolo e passarlo infine ad un altro.

Una curiosità: i giovani usavano portarsi in tasca un rametto con qualche foglia sempreverde e donarlo se incontravano un possibile compagno o compagna pronunciando una di queste frasi, alludendo alla gemmazione delle piante che comincia più o meno in questo periodo di equinozio soglia tra il caos invernale e il desiderio di luce e stabilità della bella stagione: Chi mi li da na fuijetellә? Chi mi li da na stuppetellә pe fa filà Quarajesèma puverellә? Quarajesèmә puvәrellә, va girennә pe’ la terrә, va cerchennә na fuijәtellә, va dicennә pòlla, pòlla chi mi li da ‘na fave ‘mmollә? Quarajesèmә nghè li baffә nin mә truvә e nin m’aggraffә, ma dapò ca ci si minutә, te li dinghә lu salute, nghè na ‘nserta de cipolle tutte quande sta satolle. Quarajesèmә puvәrelle je te li dinghe na fojia verdә, jesce fore da lu paijarә tutte quande lu surgiare.

PROGRAMMA

  • H 16 Raduno al Palazzo Valignani di Torrevecchia Teatina e partenza per la vista alle bambole di Contrada Baboro, San Pasquale e Castelferrato.
  • H 17.30 Seminario sulla festa delle bambole volanti e canti polivocalici quaresimali
  • H 18.30 spezzatura della pupa quaresimale, corteo delle bambole e delle tre vecchie.
  • H 20 cena di magro delle bambole volanti presso Agriturismo Quadrifoglio. Prenotazione obbligatoria chiamando il n. 0871 63400 (euro 15).
    Menu: alici scapece su crostino, rintrocele con bastardoni e baccalà, pizza di randinie- foije- bastardone e sardella, pupa quaresimale alla pasta di mandorle, vino, acqua e caffè.

L’evento è organizzato dal CATA – Compagnia Tradizioni Teatine e dall’Agriturismo Il Quadrifoglio.